Oggi si è tenuta un' audizione al senato, presso la Commissione Sanità, dal Prof. Giovanni Ambrosino sul VIDATOX - C30 (noto come Escozul).
Giovanni AMBROSINO (Direttore del Dipartimento di Chirurgia presso l'IRCCS Malzoni Neuromed) evidenzia che si è creata una notevole aspettativa in relazione al prodotto - anche in seguito ad alcune trasmissioni televisive -, che ne spiega il largo impiego da parte di molti pazienti. Comunica, poi, che l'azienda produttrice presente a Cuba, ha carattere statale e offre occupazione a oltre 40 mila persone, e, inoltre, è nota in Sud America e Africa per la produzione di farmaci naturali.
Rileva, quindi, che esistono centinaia di pubblicazioni che riportano gli effetti della sostanza chiamata “clorotossina”, ricavata dal veleno dello scorpione che vive a Cuba. Tuttavia, precisa che si tratta di un prodotto naturale ancora oggetto di sperimentazione da parte delle autorità sanitarie cubane - anche se non sono ancora noti i metodi di questo approfondimento. Pertanto, afferma che non esiste alcun prodotto denominato Escozul, poiché non è registrato e non si può comprare. Dichiara, dunque, che sarebbe del tutto fuorviante sostenere l'esistenza di un prodotto con capacità antitumorali.
Sottolinea, quindi, che i pazienti si recano a Cuba non per acquistare un prodotto naturale, ma solo per acquistare un prodotto omeopatico denominato Vidatox C-30. Informa che per un certo periodo è anche circolato nell'isola di Cuba un prodotto naturale - che doveva essere tenuto ad una certa temperatura -, che però risulta essere fuori legge sia a Cuba sia in Italia.
Aggiunge che, in molti casi, l'Autorità giudiziaria ha disposto il dissequestro delle fiale di prodotto rinvenute nei bagagli dei passeggeri sbarcati, rimarcando alcuni elementi che si ritengono rilevanti per il corretto inquadramento delle condotte illecite connesse all'importazione del Vidatox: l'assenza di studi specifici sulle sostanze attive presenti nel prodotto; la non pacifica riconducibilità del prodotto nella categoria dei medicinali; la necessità di verifica dell'obiettiva destinazione del prodotto. Al riguardo, rileva che la riconducibilità o meno del prodotto alla nozione di medicinale consentirebbe una più pacifica attuazione delle norme sostanziali e processuali.
Marcella MARLETTA (Direttore Generale della Direzione generale dispositivi medici, del servizio farmaceutico e della sicurezza delle cure del Ministero della Salute) ricorda che il Vidatox C-30 è ricavato da uno scorpione endemico che vive solo a Cuba e viene prodotto dalla ditta Labiofam, che ha sede a L'Avana, che l'ha registrato in forma omeopatica. Successivamente, spiega che il prodotto ha conosciuto una forma di commercializzazione in Albania, dov’è sorta una clinica.
Evidenzia, quindi, l'assenza di studi clinici controllati sul Vidatox e l'assenza di documentazione da parte dei ricercatori cubani, sottolineando che l'unico studio conosciuto è apparso in una rivista di tossicologia. Dichiara, dunque, alla luce degli approfondimenti in passato svolti dallo stesso Istituto superiore di sanità, sulla base degli elementi conoscitivi attuali, al prodotto non può essere attribuita la nozione di farmaco. Rileva, inoltre, che i progressi sperimentati dai pazienti che hanno utilizzato il Vidatox sono per lo più di natura antinfiammatoria e antidolorifica.
Franca BIONDELLI (PD) sottolinea che il prodotto in questione viene spacciato come farmaco omeopatico, inducendo il malato a credere o a sperare che possa efficacemente curarsi. In realtà, spiega che l'assunzione di questo farmaco può comportare, oltre ad un esborso economico, anche una perdita di tempo decisiva, nel momento in cui ci si trova ad affrontare tumori che si trovano nella fase terminale.
Il presidente Antonio TOMASSINI (PdL) ritiene che le informazioni fornite dalla Guardia di finanza rivestono un’indubbia gravità poiché se, da un lato, la volontà della persona è inviolabile, dall'altro, occorre attribuire il massimo riguardo alla tutela della salute e della sicurezza dell’individuo. Infatti, osserva che la reputazione di carattere popolare che il prodotto si è in qualche modo guadagnato, non basta a conferirgli il carattere di farmaco realmente efficace nel contrasto dei tumori.
Chiede, pertanbto, alla Guardia di finanza come rendere ancor più incisiva l'azione di contrasto, e alla dottoressa Marletta se il Ministero della Salute può adoperarsi affinché possa essere resa ai cittadini e ai pazienti una corretta informazione, in grado di bilanciare la propaganda di carattere mediatico spesso alimentata su questo prodotto.
Luigi D'AMBROSIO LETTIERI (PdL) chiede se il Ministero della Salute sia disponibile ad accogliere la richiesta che il Presidente, a nome della Commissione, ha inoltrato in merito alla predisposizione di un avviso informativo, da inserire nel sito del Ministero, per dare un segnale che bilanci l'effetto mediatico sviluppatosi sul prodotto Vidatox.
Infine, chiede ai soggetti la disponibilità a fornire proposte e suggerimenti, per acquisire elementi utili per le valutazioni conclusive dell'indagine conoscitiva.
Il tenente colonnello Francesco MAZZOTTA osserva che gli strumenti investigativi e l'azione di coordinamento tra tutte le forze dell'ordine coinvolte sono abbastanza efficaci, anche se l'articolo 147, comma 1, del decreto legislativo 219 del 2006 necessiterebbe di essere modificato.
Marcella MARLETTA comunica che la richiesta di inserire sul sito del Ministero della Salute un apposito avviso informativo potrà essere presa in considerazione, previa valutazione della sua efficacia sul piano comunicativo. Ribadisce, infine, che l'assenza di dati scientifici relativi al Vidatox si traduce in una mancanza di sicurezza per gli stessi pazienti
Indagine, Vidatox C-30 Commissione Sanità. Audizione: Roberto Marchetti (Università di Pavia) e Giovanni Battista Speranza (Day Hospital oncologico Azienda USL Roma D)
Roberto MARCHETTI (Ricercatore presso l'Università di Pavia) illustra la vicenda di suo figlio Andrea, colpito nel 2011 da tumore, che successivamente all’operazione è stato trattato con un ciclo di chemioterapia, cui, a partire dal mese di maggio 2012, è stata affiancata una terapia alternativa basata sul prodotto omeopatico Vidatox C-30 e da un polipeptide estratto da veleno di uno scorpione presente a Cuba (Rhopalurus Junceus). Al riguardo, comunica che la terapia col Vidatox e polipeptide è tuttora in corso e ha comportato degli obiettivi miglioramenti: si attendono, spiega, una diminuzione delle aree di infiltrazione, un impedimento dell'aggregazione delle cellule tumorali, una riduzione parziale del tumore esistente, e la continuazione dell’ottima qualità di vita attuale.
Partendo da questa esperienza personale osserva che, in caso di tumore, occorra seguire un percorso di cura volto a non peggiorare lo stato di salute del paziente e ad impiegare tutti i prodotti, soprattutto presenti in natura, che possono risultare sinergici con gli effetti dei farmaci oncologici tradizionali, migliorandone l'efficacia.
Giovanni Battista SPERANZA (Responsabile della Direzione sanitaria Day Hospital oncologico dell'Azienda USL Roma D) precisa che il prodotto Vidatox C-30 è una soluzione alcolica che possiede proprietà analgesiche, mentre l'Escozul è una soluzione naturale concentrata che ha proprietà antitumorali.
Ricorda poi di essere venuto a conoscenza per la prima volta dell'Escozul nel 2009 attraverso il caso di una paziente colpita da tumore della mammella e con un'aspettativa di vita di pochi mesi, che, dopo la somministrazione dell'Escozul, ha conseguito indubbi progressi, tanto che ancora è in vita. Inoltre, riferisce di un altro caso che ha cambiato il suo personale atteggiamento verso l'Escozul, riguardante un paziente colpito da tumore al polmone che, nonostante la chemioterapia, continuava a subire un peggioramento delle proprie condizioni di salute, finché non ha impiegato l'Escozul.
Informa, quindi, di essersi recato a Cuba per avere maggiori informazioni sul prodotto, dove ha avuto modo di riscontrare che la ditta produttrice era certamente animata da un interesse economico. Comunica che, avendo riscontrato le effettive capacità antitumorali dell'Escozul, si è cercato di coinvolgere i ricercatori cubani in un gruppo di studio coordinato dal CNR di Firenze. In particolare, spiega che se il prodotto non risulta efficace nel 20% dei casi, sembra invece che, nel 75% dei casi sia associato a un aumento della sopravvivenza, e, addirittura, che nel 5% dei casi si avrebbe addirittura la regressione del tumore.
Infine, segnala che l'Escozul può interferire nei processi coagulativi del sangue e che viene prescritto nelle farmacie cubane senza alcuna attenzione per le regole di sicurezza.
Fabio RIZZI (LNP) chiede quanti sono i pazienti trattati all’Havana e se vi sono studi scientifici sull'Escozul che saranno presentati prossimamente. Ritiene poi che potrebbe essere utile conoscere i dosaggi, le somministrazioni, gli effetti collaterali e i costi legati al prodotto, e approfondire quali sono i tipi di tumore che sono aggrediti più efficacemente.
Maria Giuseppa CASTIGLIONE (CN:GS-SI-PID-IB-FI) chiede se gli studi osservazionali citati dal dottor Speranza sono statisticamente significativi.
Il presidente Daniele BOSONE (PD) domanda se l'Escozul è utilizzato negli Stati Uniti.
Luigi D'AMBROSIO LETTIERI (PdL) ritiene che debba essere considerata con maggiore prudenza l'affermazione secondo la quale l'Escozul avrebbe proprietà antitumorali; infatti non si può conferire a un principio attivo un effetto antitumorale solo sulla base di una platea osservazionale ancora ridotta e senza un percorso scientificamente rigoroso. Chiede, pertanto, ai soggetti auditi se sono in grado di fornire alla Commissione informazioni sui lavori scientifici, anche non completati, riguardanti l'Escozul.
Roberto MARCHETTI comunica che i ricercatori cubani hanno presentato dei lavori che sembravano possedere i necessari requisiti scientifici. A suo avviso, al di là di una certa assenza di trasparenza, i ricercatori cubani hanno commesso un errore poiché Vidatox C- 30 è solo un prodotto omeopatico e non ha capacità antitumorali, che invece sono proprie dell'Escozul, sul quale alcune ricerche saranno presentate durante un congresso che si terrà a Cuba nel mese di settembre.
Reputa che l'Escozul non possa essere utilizzato da solo come cura antitumorale, ma costituisca un efficace coadiuvante che può affiancare la terapia tradizionale.
Giovanni Battista SPERANZA comunica che, secondo quanto appreso, circa 8 mila persone sarebbero state trattate a Cuba, dal 1992 a oggi, con il prodotto Escozul, mentre negli Stati Uniti l'Escozul sarebbe diffuso soprattutto in Florida. Precisa, quindi, che non risultano, per il momento, studi clinici sull'Escozul, ma solo ricerche precliniche, e che questo prodotto sembra agire più efficacemente sui tumori che colpiscono il polmone, il seno e la prostata, mentre non avrebbe alcun effetto nei casi di leucemia.
Per il resoconto ufficiale del Senato: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=16&id=667387
Qui di seguito, l'audio completo dell'audizione:
05/07/2012
Indagine, Vidatox C-30 Commissione Sanità. Audizione: Francesco Cognetti (Istituto nazionale tumori Regina Elena di Roma) e Renzo Salimbeni (IFAC)
Francesco COGNETTI (Dipartimento di oncologia medica IFO dell'Istituto nazionale tumori Regina Elena di Roma) riferisce che molti pazienti italiani affetti da tumore sono stati sottoposti, su loro autonoma iniziativa, al trattamento con Vidatox C-30. Tuttavia, sottolinea che negli ultimi tempi il numero dei pazienti che dichiarano di utilizzarlo sono in calo.
Dal punto di vista scientifico, rileva che non vi è alcuna pubblicazione nè vi sono studi sulle sperimentazioni e sulle capacità antitumorali di questo prodotto. Precisa che sono stati prospettati effetti antinfiammatori del Vidatox C-30, ma non vi sono, al riguardo, specifici studi clinici.
Renzo SALIMBENI (Direttore dell'Istituto di fisica applicata Nello Carrara del Consiglio Nazionale delle Ricerche - CNR) comunica di aver avuto modo, nel corso della sua esperienza, di conoscere direttamente il prodotto a Cuba, e di aver preso contatti con i ricercatori cubani. Sottolinea (come, nel corso di una precedente audizione, aveva fatto la professoressa Ziche), poi, la differenza tra l'estratto concentrato e il prodotto commerciale omeopatico Vidatox C-30, e conferma, inoltre, l'inesistenza in Italia di studi sulla composizione del prodotto - l'unico studio noto risulta pubblicato su una rivista scientifica messicana. Comunica che, pertanto, sono disponibili solo i risultati dichiarati dai ricercatori cubani, in merito al prolungamento della vita degli animali che sono stati sottoposti al trattamento, al miglioramento delle condizioni di vita e alla prolungata sopravvivenza.
Sottolinea, infine, che sarebbe cruciale promuovere in Italia un progetto di ricerca sull’argomento.
Luigi D'AMBROSIO LETTIERI (PdL) chiede al dottor Salimbeni se l'interruzione del dialogo avviato con in ricercatori cubani è derivato da una loro indisponibilità e chiusura verso ogni approfondimento e collaborazione di carattere scientifico.
Il presidente Antonio TOMASSINI (PdL) informa che, personalmente, ha avuto modo di favorire un contatto fra i ricercatori della Labiofam nei confronti dell'AIFA, sebbene fosse già evidente che l'interesse che animava i ricercatori cubani fosse di carattere commerciale, anche per comprendere se era possibile un riconoscimento del principio attivo e un utilizzo del prodotto in termini omeopatici.
Chiede, quindi, se il principio attivo identificato nella sostanza è la mangiferina, e, infine, dichiara che potrebbe essere utile approfondire l'unico studio di carattere scientifico, riportato nella letteratura messicana, anche per confronarne i risultati con quelli di casi precedenti dove il principio attivo era più facilmente riconoscibile e valutabile.
Francesco COGNETTI sottolinea l'esigenza di attenersi alla metodologia della ricerca scientifica, oggi particolarmente avanzata nella selezione dei farmaci antineoplastici. In particolare, evidenzia l’importanza di rispettare le regole che impongono che ogni sostanza sia sottoposta a un determinato iter clinico, con l'identificazione del principio attivo e lo svolgimento delle varie fasi e forme di sperimentazione prima dell’applicazione sull'uomo. Nella fattispecie, ritiene che sarebbe utile comprendere come i pazienti siano trattati e come il prodotto venga impiegato nella pratica clinica.
Il presidente Antonio TOMASSINI (PdL) precisa che non esiste in Italia una circolazione legale del prodotto Vidatox C-30, fermo restando l'uso volontario o caritatevole di esso. Inoltre, il confronto aperto da ricercatori cubani con l'AIFA poteva sfociare nel riconoscimento del principio attivo secondo la farmacopea internazionale, anche ai fini della richiesta di produzione galenica.
Renzo SALIMBENI, nel confermare che i ricercatori cubani pur dimostrandosi competenti e credibili negli studi presentati, avevano certamente manifestato un prevalente interesse di natura commerciale, ribadisce la rilevanza di effettuare degli studi per la conoscenza del principio attivo. Evidenzia, poi, che la mangiferina è impiegata in qualità di integratore vitaminico, mentre il veleno ricavato dello scorpione avrebbe effetti antitumorali che i cubani presumono di avere dimostrato, tanto da riportare come prova l’applicazione diretta sulla popolazione.
Il presidente Antonio TOMASSINI (PdL) ricorda alcuni esempi di prodotti impiegati prima nell'ambito della superstizione popolare e poi, successivamente, nel mondo scientifico.
Per il resoconto ufficiale del Senato: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=16&id=666855
Indagine, Vidatox C-30 Commissione Sanità. Audizioni: Francesco Mazzotta (Guardia di finanza) e Marcella Marletta (Ministero della Salute)
Il tenente colonnello Francesco MAZZOTTA (Capo Ufficio "Tutela uscite e mercati interinale" della Guardia di finanza) descrive l'attività svolta dai reparti del Corpo per la ricerca, l'individuazione e la repressione dei traffici connessi all'importazione, produzione e immissione in commercio di prodotti farmaceutici contraffatti o pericolosi per la salute dei cittadini. In particolare, sottolinea che negli ultimi mesi, la Guardia di finanza ha sequestrato oltre 22 milioni di confezioni di medicinali, la gran parte dei quali oggetto di contraffazione, detenuti o commercializzati illegalmente.
Comunica, quindi, che in relazione all’importazione del prodotto Vidatox, la Guardia di finanza ha svolto una serie di attività di contrasto, per lo più concentrate negli scali portuali o aeroportuali di Bari: infatti, il Vidatox non può essere introdotto a fini commerciali in Italia.
Aggiunge che, in molti casi, l'Autorità giudiziaria ha disposto il dissequestro delle fiale di prodotto rinvenute nei bagagli dei passeggeri sbarcati, rimarcando alcuni elementi che si ritengono rilevanti per il corretto inquadramento delle condotte illecite connesse all'importazione del Vidatox: l'assenza di studi specifici sulle sostanze attive presenti nel prodotto; la non pacifica riconducibilità del prodotto nella categoria dei medicinali; la necessità di verifica dell'obiettiva destinazione del prodotto. Al riguardo, rileva che la riconducibilità o meno del prodotto alla nozione di medicinale consentirebbe una più pacifica attuazione delle norme sostanziali e processuali.
Marcella MARLETTA (Direttore Generale della Direzione generale dispositivi medici, del servizio farmaceutico e della sicurezza delle cure del Ministero della Salute) ricorda che il Vidatox C-30 è ricavato da uno scorpione endemico che vive solo a Cuba e viene prodotto dalla ditta Labiofam, che ha sede a L'Avana, che l'ha registrato in forma omeopatica. Successivamente, spiega che il prodotto ha conosciuto una forma di commercializzazione in Albania, dov’è sorta una clinica.
Evidenzia, quindi, l'assenza di studi clinici controllati sul Vidatox e l'assenza di documentazione da parte dei ricercatori cubani, sottolineando che l'unico studio conosciuto è apparso in una rivista di tossicologia. Dichiara, dunque, alla luce degli approfondimenti in passato svolti dallo stesso Istituto superiore di sanità, sulla base degli elementi conoscitivi attuali, al prodotto non può essere attribuita la nozione di farmaco. Rileva, inoltre, che i progressi sperimentati dai pazienti che hanno utilizzato il Vidatox sono per lo più di natura antinfiammatoria e antidolorifica.
Franca BIONDELLI (PD) sottolinea che il prodotto in questione viene spacciato come farmaco omeopatico, inducendo il malato a credere o a sperare che possa efficacemente curarsi. In realtà, spiega che l'assunzione di questo farmaco può comportare, oltre ad un esborso economico, anche una perdita di tempo decisiva, nel momento in cui ci si trova ad affrontare tumori che si trovano nella fase terminale.
Il presidente Antonio TOMASSINI (PdL) ritiene che le informazioni fornite dalla Guardia di finanza rivestono un’indubbia gravità poiché se, da un lato, la volontà della persona è inviolabile, dall'altro, occorre attribuire il massimo riguardo alla tutela della salute e della sicurezza dell’individuo. Infatti, osserva che la reputazione di carattere popolare che il prodotto si è in qualche modo guadagnato, non basta a conferirgli il carattere di farmaco realmente efficace nel contrasto dei tumori.
Chiede, pertanbto, alla Guardia di finanza come rendere ancor più incisiva l'azione di contrasto, e alla dottoressa Marletta se il Ministero della Salute può adoperarsi affinché possa essere resa ai cittadini e ai pazienti una corretta informazione, in grado di bilanciare la propaganda di carattere mediatico spesso alimentata su questo prodotto.
Luigi D'AMBROSIO LETTIERI (PdL) chiede se il Ministero della Salute sia disponibile ad accogliere la richiesta che il Presidente, a nome della Commissione, ha inoltrato in merito alla predisposizione di un avviso informativo, da inserire nel sito del Ministero, per dare un segnale che bilanci l'effetto mediatico sviluppatosi sul prodotto Vidatox.
Infine, chiede ai soggetti la disponibilità a fornire proposte e suggerimenti, per acquisire elementi utili per le valutazioni conclusive dell'indagine conoscitiva.
Il tenente colonnello Francesco MAZZOTTA osserva che gli strumenti investigativi e l'azione di coordinamento tra tutte le forze dell'ordine coinvolte sono abbastanza efficaci, anche se l'articolo 147, comma 1, del decreto legislativo 219 del 2006 necessiterebbe di essere modificato.
Marcella MARLETTA comunica che la richiesta di inserire sul sito del Ministero della Salute un apposito avviso informativo potrà essere presa in considerazione, previa valutazione della sua efficacia sul piano comunicativo. Ribadisce, infine, che l'assenza di dati scientifici relativi al Vidatox si traduce in una mancanza di sicurezza per gli stessi pazienti.
Per il resoconto ufficiale del Senato: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=16&id=678352
31/07/2012
Indagine, Vidatox C-30 Commissione Sanità. Audizione: Cosimo Piccinno (NAS) e Francesco Saggio (NAS)
Cosimo PICCINNO (Generale di Brigata per i NAS - Comandante dei Carabinieri per la tutela della salute) descrive la vicenda del prodotto Vidatox C-30-Escozul che è diventato di pubblico dominio dopo una trasmissione televisiva del settembre 2010, che presentava un’intervista con esperti che dichiaravano l'assenza di riscontri scientifici sul prodotto e un'intervista con coloro che traevano presunti benefici dal Vidatox-Escozul. Illustra, quindi, le attività investigative e gli accertamenti che, a partire dal 2011, sono stati condotti dal Gruppo NAS di Milano, in relazione alla presenza di un social network e di forum gratuiti, messi a disposizione da vari siti internet, dove i soggetti si scambiavano la propria esperienza sul prodotto reperito a Cuba. Comunica che la successiva richiesta di oscuramento del sito internet individuato non è stata ancora resa operativa. Informa poi sull'attività investigativa e sugli accertamenti svolti dal NAS e dalla Agenzia delle Dogane nella regione Puglia, in seguto al ritrovamento, durante un’ispezione, di diversi flaconi di Vidatox acquistati in Albania e destinati a un poliambulatorio di San Marino.
Luigi D'AMBROSIO LETTIERI (PdL) sottolinea che quanto emerso durante l’audizione conferma la necessità di un intervento legislativo che sia in grado di fare luce sul mondo della medicina omeopatica, per fugare qualsiasi pericolo per la tutela della salute dei cittadini. Evidenzia, poi, che sono emerse, sulla vicenda Vidatox-Escozul, criticità collegate a una forte connessione tra l'azienda produttrice e distributrice del farmaco che viene a interessarsi anche dell'attività di ricerca, diagnosi, terapia e dispensazione, creando un circuito che va sicuramente indagato per comprendere se davvero è salvaguardata la tutela della salute e se i pazienti possono essere effettivamente sereni nell'impiego di questo prodotto.
In secondo luogo, non si comprendono ancora le ragioni per le quali non è stata attivata una procedura di sperimentazione ufficiale per i prodotti richiamati.
Domenico GRAMAZIO (PdL) chiede i motivi per cui non si è ancora oscurato il sito cui ha fatto cenno il Generale Piccinno.
Daniele BOSONE (PD) osserva che dall’audizione sembra emergere una vera e propria organizzazione parasanitaria, presente in Albania, a cui possono rivolgersi le persone che sono colpite da una valutazione medica infausta. Ritiene che si tratti di un fenomeno che si pone tra la cattiva informazione e la malasanità, che sembra farsi gioco delle persone che si trovano in una forte condizione di sofferenza. Reputa, quindi, necessario chiudere i siti internet, sollecitando le autorità competenti ad avviare una sperimentazione breve, chiara e definitiva, allo scopo di superare le esperienze richiamate che sembrano muoversi lungo il confine tra il lecito e l'illecito.
Fiorenza BASSOLI (PD) concorda sull'esigenza di una sperimentazione obbligatoria, e, inoltre, chiede al Generale Piccinno una valutazione sulla possibilità di inserire sul sito internet del Ministero della Salute un messaggio di avvertimento rivolto ai cittadini, sul fatto che il prodotto non è stato ancora oggetto di sperimentazione e il suo uso può arrecare pericolo alla salute.
Emanuela BAIO (Per il Terzo Polo:ApI-FLI) ritiene opportuno individuare un percorso istituzionale che permetta ai cittadini di avere informazioni aggiuntive e corrette sull'argomento.
Franca BIONDELLI (PD) ritiene che i siti internet che spingono al consumo del prodotto vadano rapidamente oscurati, anche se ne potrebbero sorgere subito degli altri. Ritiene, inoltre, che un messaggio di avvertimento presso il sito del Ministero della Salute possa essere senz'altro prezioso. Chiede, infine, se vi sono cliniche private in Italia dove si fa uso di questo prodotto.
Il presidente Antonio TOMASSINI (PdL) ritiene che quanto evidenziato durante l’audizione susciti profonda preoccupazione, al punto da sollecitare la realizzazione di una serie di interventi, anche come indicato dalla senatrice Bassoli. In quest’ottica, osserva che i relatori potrebbero elaborare un ipotesi di messaggio di preallerta, da inserire sul sito del Ministero della Salute.
Rileva, poi, la presenza di un ramo cubano e di un ramo albanese su cui invita il Generale Piccinno a fornire maggiori delucidazioni. Richiede, infine, informazioni sull'attività svolta presso la Repubblica di San Marino e sull’esistenza di protocolli internazionali con l'Albania che potrebbero essere attivati per appurare la consistenza e la qualità dei prodotti lì acquistati.
Cosimo PICCINNO ricorda che la Repubblica Italiana ha sottoscritto un memorandum sia con la Repubblica di San Marino sia con l'Albania, anche se nella vicenda in questione gioca un ruolo cruciale l'attivazione delle rispettive polizie locali. Sostiene, quindi, che la sperimentazione ufficiale sul prodotto potrebbe essere fortemente consigliata, ma si scontra sulla difficoltà di comprendere qual è il prodotto reale. Condivide, infine, la proposta di inserire un messaggio di allerta sul sito internet del Ministero della Salute che, però, potrebbe non intercettare il grande pubblico, poiché è rivolto a esperti.
Francesco SAGGIO (Capitano dei Carabinieri per la tutela della salute) ricorda che il decreto legislativo n. 70 del 2003 consente la chiusura dei siti internet da parte dell'Autorità giudiziaria penale o amministrativa. In quest'ultimo caso, spiega, si deve effettuare una procedura istruttoria da parte delle autorità amministrative competenti, che, comunque, possono intervenire in via d'urgenza.
Cosimo PICCINNO, nell'osservare che la chiusura dei siti internet può costituire una soluzione soltanto parziale poiché in tempi rapidi possono apparire altri siti, sottolinea che attualmente non risulta l'utilizzo del prodotto Vidatox-C30-Escozul presso le cliniche private italiane. Conferma, ifnine, l'esistenza e la differenza tra il ramo cubano - attivo ormai da diversi anni - e quello albanese che sembra maggiormente orientato alla speculazione commerciale.
Per il resoconto ufficiale del Senato: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=16&id=674545
infatti sono 10 anni che Big Pharma e le aziende farmaceutiche impegnate nel BUSINESS Industria del CANCRO, cercano di riuscire a riprodurre in laboratorio tali principi antitumorali dovuti alla sostanza CGIB300 contenuta in tale veleno, che ha 3 prencipi, antinfiammatori, antitumorale ed aumento del sistema immunitario... diciamo che 10 elementi gli hanno trovati.. ma nn riescono a riprodurre in laboratorio il principio attivo di tale sostanza... quindi x il momento vogliono screditare i benefici di tale sostanza.. fino a quando nn verra' trovata la soluzione in laboratorio.. cioe' MAI...e finalmente lanciare sul mercato un innovativo farmaco antitumorale... nel mentre muoiono milioni di uomoni donne bambini anziani nelle peggiori agonie e condizioni... e' ora di smettere questo GENOCIDIO che va avanti da 1 SECOLO ormai... altro che Auschwitz...; quando ci sara' una presa di coscienza comune di quello che sta accadendo, cioe' della speculazione sugli ammalati da parte di Governo e suoi affari con le Lobbies... nn so se esistera' ancora la classe politica/dirigente.. oppure si assistera' ad un'atroce vendetta legalizzata,cn le piu' terribili atrocita' e barbarie nei confronti di chi ha mantenuto la linea del perseverare gli interessi delle caste, arricchite da tutto questo business come compenso di essere stati trattati e derisi come i piu' ignoranti degli esseri viventi, avendo la colpa della fiducia per noi e per i nostri cari ammalati, BUONA FORTUNA!
infatti sono 10 anni che Big Pharma e le aziende farmaceutiche impegnate nel BUSINESS Industria del CANCRO, cercano di riuscire a riprodurre in laboratorio tali principi antitumorali dovuti alla sostanza CGIB300 contenuta in tale veleno, che ha 3 prencipi, antinfiammatori, antitumorale ed aumento del sistema immunitario... diciamo che 10 elementi gli hanno trovati.. ma nn riescono a riprodurre in laboratorio il principio attivo di tale sostanza... quindi x il momento vogliono screditare i benefici di tale sostanza.. fino a quando nn verra' trovata la soluzione in laboratorio.. cioe' MAI...e finalmente lanciare sul mercato un innovativo farmaco antitumorale... nel mentre muoiono milioni di uomoni donne bambini anziani nelle peggiori agonie e condizioni... e' ora di smettere questo GENOCIDIO che va avanti da 1 SECOLO ormai... altro che Auschwitz...; quando ci sara' una presa di coscienza comune di quello che sta accadendo, cioe' della speculazione sugli ammalati da parte di Governo e suoi affari con le Lobbies... nn so se esistera' ancora la classe politica/dirigente.. oppure si assistera' ad un'atroce vendetta legalizzata,cn le piu' terribili atrocita' e barbarie nei confronti di chi ha mantenuto la linea del perseverare gli interessi delle caste, arricchite da tutto questo business come compenso di essere stati trattati e derisi come i piu' ignoranti degli esseri viventi, avendo la colpa della fiducia per noi e per i nostri cari ammalati, BUONA FORTUNA!
RispondiElimina